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1.
€ 14,00
EAN-13: 9788833022239
David Graeber
Critica della democrazia occidentale
Edizione:Eleuthera, 2024

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Prezzo di acquisto€ 14,00
DescrizioneCritica della democrazia occidentale: Benché la civiltà  occidentale ne rivendichi l'invenzione, Graeber ci mostra come forme democratiche basate sull'autoorganizzazione siano emerse, nel tempo e nello spazio, in una pluralità  di società  «altre», diverse tra loro ma tutte estranee alla concezione statuale propria dell'Occidente. E sta qui la contraddizione insita nell'ideale democratico occidentale, che si regge sul sogno impossibile di coniugare le pratiche democratiche con i meccanismi coercitivi dello Stato. Una contraddizione che impedisce la creazione di democrazie nel senso pieno del termine, consentendo piuttosto la nascita di «repubbliche» dotate di pochi elementi democratici. Il che spiega come mai in Occidente ci siano sempre state sperimentazioni sociali volte a riaccendere le istanze più autentiche della pratica democratica. E se in passato i modelli di democrazia scaturiti dalle rivoluzioni americana e francese si sono ispirati, più che all'Atene classica, alle navi pirata, ai nativi americani o alle comunità  di frontiera popolate da liberti, prostitute e rinnegati, oggi sono i movimenti di critica radicale dell'esistente, fondati su pratiche orizzontali e modalità  di condivisione, a mettere in discussione le basi della nostra democrazia incompiuta. E il futuro della democrazia sta proprio lì. Prefazione di Stefano Boni.

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2.
€ 28,00
EAN-13: 9788842834663
David Graeber
Debito. I primi 5000 anni
Edizione:Il Saggiatore, 2024

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DescrizioneDebito. I primi 5000 anni: "Debito" é il racconto di 5000 anni di rapporti di forza, disuguaglianze e mutamenti politici letti attraverso la lente dei cicli del debito e della sua abolizione. Arricchita dalla prefazione di Thomas Piketty, questa nuova edizione ci porta ancora una volta a un confronto brutale con ciò che in ogni luogo e tempo consideriamo libertà . In Mesopotamia, tra il III e il I millennio a.C., i sovrani dovevano periodicamente rimediare con giubilei alla riduzione in schiavitù per debiti di ampie fasce della popolazione, pena la deflagrazione di tutta la società : é da qui che prende avvio l'indagine di Graeber per mostrare come l'istituzione del debito sia anteriore alla moneta e come da sempre, e ovunque, sia oggetto di aspri conflitti sociali. In contesti di guerra e nell'impalcatura delle religioni, infatti, esso é stato per secoli uno strumento di oppressione, una cifra con cui valutare non solo i rapporti economici ma anche la moralità  e le relazioni umane, la subalternità  e i ruoli reciproci. Quella di Graeber é un'analisi critica ad ampio spettro che attraversa la Grecia di Solone e l'impero della dinastia Han in Cina, il Medioevo europeo e le guerre dei regni africani di Ashanti e Dahomey, utilizzando gli strumenti forniti da storiografia e antropologia, filosofia e teologia nel tentativo di restituire uno schema capace di leggere e interpretare le crisi economiche e finanziarie del contemporaneo. Il suo é un grido di allarme rispetto alle modalità  con cui ancora oggi istituzioni e classi dominanti utilizzano il debito per soffocare singoli cittadini e interi stati: perché

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3.
€ 16,00
EAN-13: 9788817180924
David Graeber
L' alba di tutto. Una nuova storia dell'umanità
Edizione:Rizzoli, 2023
Collana:BUR La storia, le storie

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Descrizione

Descrizione del libro

Da dove nascono la guerra, l'avidità , lo sfruttamento, l'insensibilità  alle sofferenze altrui? E qual é l'origine della disuguaglianza, ormai riconosciuta come uno dei problemi più drammatici e radicati del nostro tempo? Da secoli, le risposte a queste domande si limitano a rielaborare le visioni contrapposte dei due padri della filosofia politica: Jean-Jacques Rousseau e Thomas Hobbes. Stando al primo, per la maggior parte della loro esistenza gli esseri umani hanno vissuto in minuscoli gruppi ugualitari di cacciatori-raccoglitori. A un certo punto, però, a incrinare quel quadro idilliaco é arrivata l'agricoltura, che ha portato alla nascita della proprietà  privata. Poi sono apparse le città , e con esse si é affermata l'organizzazione fortemente gerarchica di quella che chiamiamo «civiltà ». Per Hobbes, al contrario, la necessità  di imporre un rigido ordine sociale si é imposta per contenere la natura individualista e violenta dell'essere umano, altrimenti sarebbe stato impossibile progredire organizzandosi in grandi gruppi. Quasi tutti conoscono queste due storie alternative, almeno nelle loro linee generali: riassumono le idee più diffuse sulla storia dell'umanità  e la sua evoluzione, e hanno contribuito a definire la nostra visione del mondo. Ma pongono anche un problema: entrambe dipingono la disuguaglianza come una tragica necessità ; un elemento che non potremo mai cancellare del tutto, in quanto intrinsecamente legato al vivere comune. Una visione che non convince affatto gli autori di questo libro, decisi a gettare nuova luce sul passato della nostra specie. In una sintesi tanto meticolosa quanto di largo respiro, che coniuga i risultati delle ricerche storiche e archeologiche più recenti al contributo di pensatori provenienti da culture diverse da quella occidentale, il sociologo David Graeber e l'archeologo David Wengrow ci raccontano una storia diversa - più articolata e ricca di chiaroscuri - dell'evoluzione sociale dell'Homo sapiens. Una storia illuminante e attendibile, dalla quale ripartire per provare a immaginare un futuro diverso.

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4.
€ 28,00
EAN-13: 9788817158824
David Graeber
L' alba di tutto. Una nuova storia dell'umanità
Edizione:Rizzoli, 2022
Collana:Saggi stranieri

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Descrizione del libro

Da dove nascono la guerra, l'avidità , lo sfruttamento, l'insensibilità  alle sofferenze altrui? E qual é l'origine della disuguaglianza, ormai riconosciuta come uno dei problemi più drammatici e radicati del nostro tempo? Da secoli, le risposte a queste domande si limitano a rielaborare le visioni contrapposte dei due padri della filosofia politica: Jean-Jacques Rousseau e Thomas Hobbes. Stando al primo, per la maggior parte della loro esistenza gli esseri umani hanno vissuto in minuscoli gruppi ugualitari di cacciatori-raccoglitori. A un certo punto, però, a incrinare quel quadro idilliaco é arrivata l'agricoltura, che ha portato alla nascita della proprietà  privata. Poi sono apparse le città , e con esse si é affermata l'organizzazione fortemente gerarchica di quella che chiamiamo «civiltà ». Per Hobbes, al contrario, la necessità  di imporre un rigido ordine sociale si é imposta per contenere la natura individualista e violenta dell'essere umano, altrimenti sarebbe stato impossibile progredire organizzandosi in grandi gruppi. Quasi tutti conoscono queste due storie alternative, almeno nelle loro linee generali: riassumono le idee più diffuse sulla storia dell'umanità  e la sua evoluzione, e hanno contribuito a definire la nostra visione del mondo. Ma pongono anche un problema: entrambe dipingono la disuguaglianza come una tragica necessità ; un elemento che non potremo mai cancellare del tutto, in quanto intrinsecamente legato al vivere comune. Una visione che non convince affatto gli autori di questo libro, decisi a gettare nuova luce sul passato della nostra specie. In una sintesi tanto meticolosa quanto di largo respiro, che coniuga i risultati delle ricerche storiche e archeologiche più recenti al contributo di pensatori provenienti da culture diverse da quella occidentale, il sociologo David Graeber e l'archeologo David Wengrow ci raccontano una storia diversa - più articolata e ricca di chiaroscuri - dell'evoluzione sociale dell'Homo sapiens. Una storia illuminante e attendibile, dalla quale ripartire per provare a immaginare un futuro diverso.
5.
€ 15,00
EAN-13: 9788811006374
David Graeber
Bullshit jobs
Edizione:Garzanti, 2022
Collana:Elefanti bestseller

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Descrizione

Descrizione del libro

Siate onesti: se il vostro lavoro non esistesse, quanti ne sentirebbero la mancanza? Qual é il contributo significativo che offre al mondo? Nella primavera del 2013, David Graeber ha posto questi semplici interrogativi in un articolo provocatorio pubblicato online, e il successo é stato immediato: milioni di visualizzazioni, traduzioni in quasi venti lingue, condivisioni virali in tutto il mondo, campagne spontanee di guerrillia marketing da parte di attivisti politici. Perché i risultati sono stati sorprendenti: oltre il 40% degli intervistati riteneva di svolgere un lavoro inutile, un lavoro privo di senso, un «bullshit job». A partire da quelle riflessioni e perfezionandole con nuovi dati, ricerche, approfondimenti, Graeber esplora in questo libro una delle più sentite preoccupazioni dell'economia contemporanea, puntando il dito contro una deformazione tipica del capitalismo finanziario che permette a milioni di persone - consulenti per le risorse umane, coordinatori delle comunicazioni, avvocati societari - di svolgere un lavoro inutile senza impedire loro di esserne tragicamente consapevoli. David Graeber studia così i meccanismi attraverso i quali questo fenomeno - che il capitalismo efficientista doveva eliminare - si sta diffondendo oltremisura. Analisi spietata e manifesto per un nuovo umanesimo, "Bullshit Jobs" mostra come il lavoro, anziché finalizzato alla produzione, sia diventato fine a sé stesso, e propone soluzioni capaci di ridistribuire la ricchezza e di superare le disuguaglianze create dal nostro modello economico: non ultima, un reddito di cittadinanza che separi il lavoro dalla retribuzione.

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6.
€ 10,00
EAN-13: 9788833575162
David Graeber
Le origini della rovina attuale
Edizione:E/O, 2022
Collana:Piccola biblioteca morale

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Descrizione del libro

I quattro saggi da cui é composto questo volume corrispondono alle ricerche che David Graeber intraprese negli anni Ottanta del secolo scorso all'università ? di Chicago. Raccolti in volume con altri nel 2007, sono uno studio antropologico delle origini del capitalismo. Visto il carattere totalizzante di quest'ultimo, esaminarle dà  modo di riflettere sulle infinite possibilità ? alternative, sempre presenti, di intendere e di vivere le relazioni sociali, i desideri, il mondo. Buone maniere, individualismo, gerarchia, proprietà ?, una critica (alla critica) del consumo, il ribaltamento dei modi di produzione, la creatività ? sociale e il feticismo, sono solo alcuni dei temi affrontati in questa raccolta. Graeber, anarchico e tra i più brillanti antropologi della sua generazione, ha partecipato al movimento altermondialista ed é stato tra i principali agitatori di Occupy Wall Street.

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7.
€ 18,00
EAN-13: 9788833021775
David Graeber
Dialoghi sull'anarchia
Edizione:Eleuthera, 2022

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In queste conversazioni, avvenute poco prima della sua prematura scomparsa, Graeber ci lascia un ultimo geniale mosaico del mondo contemporaneo, in cui miscela sapientemente riflessioni politiche, sapere antropologico ed esperienze militanti. In un fitto dialogo attento a ridisegnare una genealogia anarchica che non si esaurisce nella «cultura atlantica», i tre interlocutori interrogano Graeber non tanto sulla storia o i fondamenti del pensiero libertario quanto sull'importanza di uno sguardo anarchico per interpretare il mondo. Ne esce, come sottolinea Stefano Boni, una visione originale - elaborata sul campo da un pensiero-azione in continua trasformazione - che impedisce il formarsi di una teoria «forte» dell'anarchia intesa come destino o identità . Ed é precisamente la forma dialogica, rivendicata da tutti gli interlocutori, la modalità  che consente di costruire questa visione non autoriale ma collettiva, l'unica in grado di far emergere pensieri che nessun individuo da solo potrebbe mai avere. E in definitiva, ci dice Graeber, l'anarchia é proprio questo. Prefazione di Stefano Boni.

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8.
€ 38,00
EAN-13: 9788832851199
David Graeber
Il potere dei re. Tra cosmologia e politica
Edizione:Cortina Raffaello, 2019
Collana:Culture e società

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Descrizione

Descrizione del libro

Due tra i più importanti antropologi affrontano un tema centrale: da dove viene il potere? Perché anche nelle società  più semplici alcuni uomini prendono il sopravvento e agiscono come se il potere spettasse loro per qualche ragione sovrannaturale?
La filosofi a politica ha cercato nelle infrastrutture (il modo di produzione, tipicamente) le ragioni della stratificazione del sociale, proiettando sul piano religioso la messa in scena “simbolica” di quel potere “reale”. Gli dei sarebbero cioé la trasfigurazione del potere dei re. In questo libro rivoluzionario Graeber e Sahlins rovesciano la catena causale e fanno dei re gli imitatori di un potere sovraumano che stabilisce una gerarchia cosmologica universale: i re cercano di riprodurre con i loro mezzi il potere ultra-mondano posseduto dagli dei.

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9.
€ 19,00
EAN-13: 9788811672661
David Graeber
Bullshit jobs
Edizione:Garzanti Libri, 2018

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Prezzo di acquisto€ 19,00
Descrizione

Descrizione del libro

Siate onesti: se il vostro lavoro non esistesse, quanti ne sentirebbero la mancanza? Qual é il contributo significativo che offre al mondo? Nella primavera del 2013, David Graeber ha posto questi semplici interrogativi in un articolo provocatorio pubblicato online, e il successo é stato immediato: milioni di visualizzazioni, traduzioni in quasi venti lingue, condivisioni virali in tutto il mondo, campagne spontanee di guerrillia marketing da parte di attivisti politici. Perché i risultati sono stati sorprendenti: oltre il 40% degli intervistati riteneva di svolgere un lavoro inutile, un lavoro privo di senso, un «bullshit job». A partire da quelle riflessioni e perfezionandole con nuovi dati, ricerche, approfondimenti, Graeber esplora in questo libro una delle più sentite preoccupazioni dell'economia contemporanea, puntando il dito contro una deformazione tipica del capitalismo finanziario che permette a milioni di persone - consulenti per le risorse umane, coordinatori delle comunicazioni, avvocati societari - di svolgere un lavoro inutile senza impedire loro di esserne tragicamente consapevoli. David Graeber studia così i meccanismi attraverso i quali questo fenomeno - che il capitalismo efficientista doveva eliminare - si sta diffondendo oltremisura. Analisi spietata e manifesto per un nuovo umanesimo, "Bullshit Jobs" mostra come il lavoro, anziché finalizzato alla produzione, sia diventato fine a sé stesso, e propone soluzioni capaci di ridistribuire la ricchezza e di superare le disuguaglianze create dal nostro modello economico: non ultima, un reddito di cittadinanza che separi il lavoro dalla retribuzione.

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10.
€ 21,00
EAN-13: 9788842819578
David Graeber
Burocrazia. Perché le regole ci perseguitano e perché ci rendono felici
Edizione:Il Saggiatore, 2016

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DescrizioneSiamo sommersi dalle scartoffie. Bollette, multe, moduli per l'iscrizione in palestra: è l'età della burocratizzazione totale. Ma come ci siamo arrivati? Di solito si pensa che la deregolamentazione sia un cambiamento positivo: meno lungaggini e meno regole che soffocano l'innovazione, il commercio e l'iniziativa individuale. E invece le riforme volte alla liberalizzazione del mercato e alla riduzione della burocrazia incrementano esponenzialmente le norme da interpretare, i moduli da riempire e le code da sopportare. La cultura burocratico-aziendale ha progressivamente invaso gli uffici pubblici, le università, ogni ambito della vita quotidiana. Il potere pubblico si è alleato con l'interesse privato e si è fatto strumento di un sistema sempre più arbitrario, che usa la lingua della razionalità e dell'efficienza per nascondere obiettivi irrazionali: estrarre ricchezza per il profitto dei privati. Ma c'è un problema ulteriore: perché le regole ci attraggono? I rapporti burocratici - freddi, meccanici e impersonali - sono anche facili e prevedibili, e ci offrono l'opportunità di sperimentare situazioni in cui tutta la complessità della vita vengono spazzate via. Il motivo nascosto del fascino della burocrazia è la paura della libertà. Come immaginare, dunque, una società davvero libera? In questo libro, Graeber spiega le ragioni della nostra ambiguità nei confronti della burocrazia e delle regole a cui non riusciamo a sottrarci nonostante la loro evidente stupidità.

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11.
€ 19,50
EAN-13: 9788842819769
David Graeber
Progetto democrazia. Un'idea, una crisi, un movimento
Edizione:Il Saggiatore, 2014

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DescrizioneSi può definire democratico un sistema politico che tutela i più ricchi e abbandona il 99% della popolazione? Gli strumenti di questa democrazia, la democrazia liberale, non sono in grado di affrontare e risolvere la crisi in atto. È necessario un cambiamento sociale per realizzare una democrazia reale e riportare al centro del dibattito la disuguaglianza economica. David Graeber osserva come non siano più l'industria e il commercio a determinare la ricchezza, bensì la pura speculazione con la creazione di complicati strumenti finanziari. Lontana dall'economia reale, la finanziarizzazione del capitalismo è una vera e propria collusione tra governo e istituzioni finanziarie mirata a indebitare una percentuale sempre più alta di cittadini e ad arricchirne una sempre più esigua. I governi non riflettono più il volere del popolo né il consenso popolare. È quindi impossibile parlare ancora di democrazia. Le lobby influenzano qualunque decisione, i rappresentanti dei cittadini finiscono per rappresentare più i finanziatori che gli elettori: questa è la convinzione di David Graeber e del movimento Occupy Wall Street che, nel settembre 2011, catturò l'attenzione del mondo a Zuccotti Park, a metà strada fra Wall Street e il World Trade Center. Per circa due mesi, senza usare violenza ma con determinazione, senza partiti e senza leader, le proteste degli attivisti raccolsero il consenso della maggioranza degli americani, infuriati contro banchieri e alta finanza...

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12.
€ 12,00
EAN-13: 9788896904466
David Graeber
Oltre il potere e la burocrazia. L'immaginazione contro la violenza, l'ignoranza e la stupidità
Edizione:Eleuthera, 2013

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DescrizioneFinora la ricerca antropologica si è chiesta non perché la burocrazia produca assurdità, ma perché la gente lo ritenga normale. Qui Graeber va oltre e mette in discussione le istituzioni burocratiche - dagli ospizi per gli anziani agli apparati di polizia - rilevando come in ultima istanza la loro legittimità si basi sempre sulla minaccia della forza. L'iper-burocrazia, con la sua pretesa di disciplinare le relazioni umane attraverso schemi categoriali semplici, uccide la capacità di inventare nuove forme di socialità, creando "zone morte dell'immaginazione" dove si installa la stupidità burocratica. Infatti è proprio questa incapacità di capire le esigenze e i punti di vista delle persone concrete che porta all'inefficienza, e dunque all'incapacità di governare i fenomeni complessi. Fenomeni nei quali certamente rientrano i nuovi movimenti radicali, di cui Graeber abbozza un'etnografia costruita da vicino e dall'interno, concentrandosi sui due maggiori aspetti simbolici: l'attività distruttiva dei Black Bloc e l'attività creativa incarnata dai grandi pupazzi. E ci spiega anche perché allo sguardo miope delle istituzioni coercitive questi due aspetti siano indistinguibili. Prefazione di Adriano Favole.

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13.
€ 23,00
EAN-13: 9788842817970
David Graeber
Debito. I primi 5000 anni
Edizione:Il Saggiatore, 2012

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DescrizioneDavid Graeber, l'antropologo alle origini del movimento di Seattle e del movimento Occupy (suo lo slogan «Siamo il 99%»), rivoluziona la teoria sociale ed economica in un libro destinato a rimanere nel tempo. In uno stile colloquiale e diretto, attraverso l'indagine storica, antropologica, filosofica, teologica, Graeber ribalta la versione tradizionale sulle origini dei mercati. Mostra come l'istituzione del debito sia anteriore alla moneta e come da sempre sia oggetto di aspri conflitti sociali: in Mesopotamia i sovrani dovevano periodicamente rimediare con giubilei alla riduzione in schiavitù per debiti di ampie fasce della popolazione, pena la deflagrazione di tutta la società . Da allora, la nozione di debito si è estesa alla religione come cifra delle relazioni morali («rimetti a noi i nostri debiti») e domina i rapporti umani, definendo libertà  e asservimento. Mercati e moneta non sorgono automaticamente dal baratto, come sostengono gli economisti fin dai tempi di Adam Smith, ma vengono creati dagli stati, che tassano i sudditi per finanziare le guerre e pagare i soldati. In quest'ottica, il conio della moneta si diffonde per imporre la sovranità  dello stato e assicurare il pagamento uniforme dei tributi. L'economia commerciale, basata sulla calcolabilità  impersonale, eclissa così le economie umane, basate sulla reciprocità  personale. Gli ultimi 5000 anni di storia hanno visto l'alternarsi di fasi di moneta aurea e moneta creditizia, fino al definitivo abbandono dell'oro come base del sistema monetario internazionale nel 1971. Graeber guarda agli sviluppi di Europa, Medio Oriente, India e Cina, e individua tre grandi cicli nella lunga storia del debito. L'Età  assiale (dall'800 a.C. al 600 d.C.), in cui si impone il potere di conio degli imperi e le grandi religioni fanno la loro comparsa. Il Medioevo, dove l'economia viene demonizzata, in Europa come in Cina. L'età  degli imperi capitalisti, delle grandi conquiste e del ritorno allo schiavismo, che vede il mondo inondato d'oro e d'argento. Graeber esplora infine la crisi attuale, nata dall'abuso di creazione di strumenti finanziari ilSaggiatore da parte delle grandi banche deregolamentate, esostiene la superiorità  morale di cittadini e stati indebitati rispetto a creditori corrotti e senza scrupoli che vogliono ridurre libertà  e democrazia alla misura dello spread sui titoli pubblici. David Graeber (1961) è un antropologo e un attivista. È stato professore a Yale, da dove è stato allontanato, qualcuno sostiene per ragioni politiche. Oggi insegna Antropologia sociale presso la Goldsmiths, University of London. L'autore sarà  in Italia dal 13 al 15 giugno MILANO: mercoledì 13 giugno, ore 19,30 presso IL CANTIERE via Monte Rosa, 84 (M1 Lotto) ROMA: giovedì 14 giugno, ore 18,30 presso il TEATRO VALLE OCCUPATO - via del Teatro Valle, 21 venerdì 15 giugno, ore 15 presso L'UNIVERSITA' LA SAPIENZA - via Salaria, 113

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